Coordinate: 39°13′04.4″N 9°06′41″E

Stampace

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Stampace
La Chiesa di Sant'Anna e il quartiere
StatoBandiera dell'Italia Italia
Regione  Sardegna
Provincia  Cagliari
CittàCagliari
Codice4
Codice postale09123 e 09124
Superficie1,6 km²
Abitanti6 922 ab.
Densità4 320,85 ab./km²
Mappa dei quartieri di
Mappa dei quartieri di

Stampace (Stampaxi in sardo campidanese) è uno dei quattro quartieri storici della città di Cagliari.

Il quartiere, situato nel centro storico cittadino, a Ovest del Castello di Cagliari, venne fondato dai Pisani nel XIII secolo e da essi dotato di un modesto sistema di fortificazione (di cui resta la torre dello Sperone).

Dalla fondazione Stampace è stato un quartiere abitato prevalentemente da mercanti, artigiani e piccolo borghesi, sino a perdere gradualmente questa caratterizzazione con l'avvicinarsi dell'epoca contemporanea. Stampace confina ad ovest con il "borgo", oggi quartiere, di Sant'Avendrace, in passato una delle zone più periferiche e povere della città. Grande importanza storica e artistica hanno i numerosi siti archeologici ubicati nell'area di Stampace e Sant'Avendrace, testimonianze della Cagliari dei Punici e dei Romani, oltre alle tracce, poche, della capitale giudicale di Santa Igia, nella zona confinante con lo stagno di Santa Gilla.

Origini del nome

Riguardo al nome, il canonico Giovanni Spano scrive[1]: "Non si sa l'origine della voce da cui ha preso il nome questo Quartiere. Vi sono opinioni che sia stato così denominato da un luogo così stesso appellato nella città di Pisa, sia che fosse una via, sia che fosse un quartiere della città." Da un recente studio storico-filologico ci è offerta la seguente interpretazione: "Il nome Stampace ricorda la dominazione pisana del Cagliaritano, essendo infatti quello dell'omonimo luogo delle mura di Pisa corrispondente alla Porta al Mare, luogo in cui è probabile esistesse nell'Alto Medioevo una chiesa dedicata a Santo Paciano, vescovo di Barcellona vissuto nella seconda metà del quarto secolo; dopo la conquista aragonese-catalana del 1325 i catalani usarono chiamare quel posto Escampaig (R. Muntaner, Crònica catalana, all'anno 1325. Barcellona, 1860), nome evidentemente tratto da un qualcosa tipo Ex-campagna, visto che i precedenti dominatori pisani l'avevano ricavato da una zona agreste allora fuori città." (Guglielmo Peirce, Le origini preistoriche dell'onomastica italiana.S.N.S.P. 1998. Smashwords, 2010).

Storia

Il quartiere era già abitato in età romana, come è testimoniato da molte strutture rinvenute appartenenti a quel periodo: il foro, sotto l'attuale piazza del Carmine; il tempio di Via Malta; le terme, nella zona di viale Trieste; la necropoli di Tuvixeddu, a Sant'Avendrace; il quartiere borghese (del quale fa parte la "villa di Tigellio"), l'anfiteatro romano.

Porta di Stampace-1854

Fino all'Unità d'Italia Stampace era protetto da un cinta muraria di età pisana. Successivamente, con l'espansione della città al di fuori delle antiche mura, si decise di abbattere le mura di Stampace, insieme a quelle di Marina e Villanova. L'unica parte delle mura superstite è la torre dello Sperone, a fianco della chiesa omonima. In piazza Yenne, all'imbocco dell'odierna via Manno, c'era la Porta Stampace che fu demolita nel 1856. Nei documenti d'epoca viene chiamata anche Porta Marina e Porta San Giorgio. Accanto alla Porta vi era il bastione di San Francesco, che occupava parte dell'odierno largo Carlo Felice.
Durante i bombardamenti del 1943 a Stampace vennero aperti molti rifugi, come quello nella cripta di Santa Restituta, il rifugio di via Don Bosco e l'ospedale san Giorgio in viale Merello, nel cortile della sede della Croce Rossa Italiana, dalla quale era gestito. Il 17 febbraio 1943 all'ingresso del rifugio di Santa Restituta morirono quasi 200 persone, tra le quali anche il pittore Tarquinio Sini, mentre cercavano disperatamente di aprire una delle due entrate per mettersi al riparo, poiché non era venuto nessuno ad aprire con le chiavi.
Da quella volta si decise che i rifugi dovevano rimanere sempre aperti.

Monumenti e luoghi di interesse

Siti archeologici

L'Anfiteatro Romano
Palazzo Civico

Architetture religiose

Architettura civile

  • Palazzo Civico, della fine del XIX secolo e inizi del XX secolo. Realizzato in via Roma, su progetto di Annibale Rigotti, ospita al suo intero varie opere di artisti sardi come Filippo Figari.
  • Ospedale Civile San Giovanni di Dio, imponente edificio della metà del XIX secolo, in stile neoclassico, opera dell'architetto cagliaritano Gaetano Cima. Dall'ingresso in facciata, decorato da sei imponenti colonne, si accede all'atrio, dove si trovano le statue raffiguranti i benefattori dell'ospedale, al centro dell'edificio. Al primo piano la cappella, dedicata a san Giovanni di Dio, a pianta circolare, coperta da una cupola emisferica affrescata. Dall'atrio e dalla cappella centrali si sviluppano a raggiera diversi corridoi, con alte volte a botte, che conducono ai reparti. L'edificio, pur essendo un monumento rilevante dal punto di vista architettonico e storico, è ancora utilizzato come ospedale.
  • Villette o case a due piani di viale Trento, in stile liberty (in particolare nel tratto con una sola corsia, dove si trova il palazzo Merello).
  • Palazzi di via Pola, in stile Razionalista.

Nel quartiere a palazzine centenarie, si alternano palazzi costruiti nel dopoguerra, testimoni dei bombardamenti del 1943. Un esempio è il palazzo multipiani all'angolo tra il Largo Carlo Felice e il Corso.

  • Palazzo della Regione Sardegna, di Ubaldo Badas, in viale Trento.
  • Palazzo della Banca di Roma, in piazza Yenne.
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Panorama di Stampace dal bastione Santa Croce

Piazze principali

Viabilità principale

Le principali arterie del quartiere sono:

Cultura

Ogni anno, dal 1 al 4 maggio, nel quartiere si svolge parte della sagra dedicata al santo guerriero. Nella mattina del 1º maggio si svolge la processione dei fedeli in costume, che precedono il cocchio dove è alloggiato Sant'Efisio, che dopo esser arrivato al luogo del martirio, Nora, ritorna la sera del 4 nella chiesa a lui dedicata nel quartiere.

Cùcurus cotus day

Per due giorni del mese di luglio si festeggia nel quartiere Stampace “il giorno delle teste calde” (cùcurus cotus), proprio come venivano chiamati in passato gli stampacini per la loro testardaggine. La festa prende vita intorno alla chiesa di San Michele: teatro, cabaret e musica animano le strade del quartiere. Inoltre, vengono distribuiti gratuitamente (Su cumbidu) carne di pecora, pesce, malloreddus, fregula sarda e altre specialità offerte dagli stessi stampacini.

Scuole

A Stampace c'è la scuola più vecchia ancora in funzione di Cagliari, la Sebastiano Satta, in via Angioy. Unica Scuola con tre ingressi. L'ingresso principale e nella Via Francesco Crispi il secondo nella piazza del Carmine/via Sassari. Una scuola che non è più in funzione nella circoscrizione nº2 a Sant'Avendrace e la scuola Elementare Edmondo De Amicis. La scuola media Giovanni Spano nella via Falzarego attualmente ospita gli alunni della scuola elementare Edmondo de Amicis inaugurata nei primi anni cinquanta. Attualmente in disuso causa carenza di alunni.

Note

  1. ^ in Guida alla città e dintorni di Cagliari (1861) pag. 127

Bibliografia

  • Tatiana Kirova, Franco Masala, Michele Pintus. Cagliari. Quartieri storici. Stampace. Cagliari, Silvana Editoriale, 1994. ISBN 88-366-0393-9
  • Giuseppe Luigi Nonnis, Cagliari. Passeggiate semiserie. Stampace, La Riflessione, 2010, ISBN 978-88-6211-423-3.

Voci correlate

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