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Siete stanchi di vivere con una sensazione di sofferenza, di sentirvi oppressi e senza speranza? Potreste avere la Sindrome del Martire. La sindrome del martire è un termine che si può usare per descrivere persone che utilizzano il sacrifico personale e la sofferenza per controllare o manipolare il loro ambiente circostante. Spesso sfocia in una mentalità vittimista associata alla sensazione di essere senza speranza.

Passaggi

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    Non concentratevi sulla sofferenza. La sofferenza, a seconda dei casi, può comprendere alcune o tutte queste sensazioni: senso di colpa, sensazione di inutilità, paura del cambiamento, paura del confronto, incapacità di vedere diverse opzioni o alternative, atteggiamento testardo, o la convinzione che la vita debba essere difficile. Queste sensazioni possono sviluppare risentimento, rabbia o depressione. Lasciare andare la sofferenza è come andare alla toilette. Non ci sono sensazioni di colpa, di inadeguatezza, o paura di liberarsi, e sicuramente non c'è testardaggine nell'andare in bagno. Quando ne sentite il bisogno, andate alla toilette. Dovete vedere l'abbandono della vostra sofferenza allo stesso modo. Liberarsene è possibile, è una cosa positiva e voi ne siete degni.

    • Quando i pensieri negativi si accumulano e vi creano disagio, cercate di liberarvene. Rendetevi conto che non è gradevole soffermarsi su questi pensieri, accettate il fatto di avere il potere di cambiarli, e impegnatevi quindi a modificare la vostra mente per crearne nuovi e positivi. Fate quanto possibile per non essere più sotto l'influenza dei pensieri negativi. Distraetevi con un'attività che vi dia soddisfazione, date voce alle vostre insoddisfazioni parlando con un amico fidato, o state semplicemente seduti in un luogo che vi dia piacere. Se cercate onestamente di sentirvi meglio, nonostante i problemi, sarete sorpresi di quanto sia facile riuscirci.
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    Identificate i benefici. Continuare a soffrire deve darvi la sensazione di avere guadagnato qualcosa, potrebbe trattarsi della comprensione da parte degli altri, o forse della compassione dei vostri cari che vi spronano e vi pregano, il che vi fa sentire importanti e speciali, oppure è una sensazione di "nobiltà decaduta", ovvero vi sentite superiori agli altri, nonostante la vostra sofferenza, semplicemente perchè avete questo fardello da sopportare. In qualche modo, da qualche parte, avete la sensazione che il vostro dolore vi dia un tornaconto. Tentate in ogni modo di essere strettamente obiettivi nel giudizio, ed analizzate quale beneficio traete ogni volta che vi comportate da martire.
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    Non aspettatevi più di ottenere una ricompensa per la vostra sofferenza. Forse vi sentite come se doveste "guadagnarvi" la felicità attraverso la sofferenza. Alcune persone pensano che più grande è l'ostacolo, maggiore sarà la soddisfazione di averlo superato. E' possibile lasciarsi andare e godersi la vita solo dopo aver sofferto o lottato in qualche modo. Se vi trovate in questo stato d'animo, pensate ai momenti della vostra vita (specialmente nell'infanzia) in cui avete sperimentato gioia senza la sofferenza.
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    Analizzate i vostri valori. Il martirio è strettamente associato a molte religioni nel mondo, e molte persone soffrono e si sacrificano per quello in cui credono. Chiedetevi quali siano i valori per i quali state soffrendo, o se state forse cercando di raggiungere uno standard al di fuori della portata umana, ovvero state chiedendo a voi stessi di essere perfetti. Vi sentite in colpa? State dando ascolto al critico che c'è in voi? Una buona domanda che potete farvi durante la giornata è questa: "Mi piace ciò che sto facendo ora? Se non mi piace, perchè lo sto facendo?" Spesso le risposte saranno "Perchè lo voglio fare..." oppure "Perchè credo di doverlo fare..."
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    Smettete di incolpare, giustificare e lamentarvi. Ogni volta che incolpate altre persone o circostanze esterne, state evitando di prendervi la responsabilità di gestire gli eventi per come sono. Ogni volta che vi giustificate, o che trovate delle scuse, state solo cercando di non migliorare in quello che fate. Ogni volta che vi lamentate di una situazione, vi state concentrando su circostanze che non potete modificare, invece che sugli aspetti che avete il potere di cambiare.
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    Assumetevi le vostre responsabilità. Al di là dei motivi che vi hanno portato ad essere nella situazione attuale, prendetevi la responsabilità di gestire la situazione per quello che è al momento. Chiedete a voi stessi "In che modo sto contribuendo al problema?" e anche "Che cosa posso fare per migliorare questa situazione?" Ad esempio, se credete che un membro della famiglia non svolga i suoi compiti domestici, e vi trovate a pulire la sua sporcizia perchè magari non tollerate lo sporco, e forse avete espresso la vostra insoddisfazione in modo poco chiaro, o aggressivo, con il risultato di essere facilmente ignorati. Se siete irritati dai comportamenti di qualcuno, è perchè avete lasciato che persona facesse come gli pare. Dovreste invece, nel momento in cui vi sentite obbligati a svolgere i lavori al suo posto, chiedere direttamente che sbrighi i suoi compiti in giornata. Quando lo chiedete, dovete essere calmi e avere un tono di voce neutro, cercando di non manifestare irritazione o risentimento. E' una richiesta ragionevole, e se fatta con ragionevolezza ci sono buone possibilità che la persona reagisca eseguendo quanto richiesto. Controllare le emozioni limiterà i conflitti e vi aiuterà ad ottenere quanto desiderate.
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    Non abbiate paura di modificare il vostro comportamento. Chiedete a voi stessi che cosa potete fare per migliorare la situazione da subito. Anche se fosse un piccolo passo, sarebbe comunque un avanzamento, e l'unione di piccoli passi porta lontano, e dà origine a cambiamenti positivi. La paura del cambiamento è in realtà la paura delle conseguenze del cambiamento. La crescita personale avviene solo attraverso il cambiamento. Le conseguenze sono raramente come le immaginate. Potreste avere paura a dare inizio ai cambiamenti, molti martiri spesso si tirano indietro per non disturbare gli altri, o per evitare il confronto. Siate pronti a deludere alcune persone, non si può accontentare sempre tutti, quindi non cercate di farlo.
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    Sviluppate la vostra autostima. Secondo l'esperto Dr. Nathaniel Branden, "l'autostima è la nostra esperienza di avere le competenze per gestire le sfide tipiche della vita e di essere degni di felicità". Concentratevi sulle cose che potete fare per migliorare la situazione. Se vi concentrate su soluzioni possibili, è più facile che le soluzioni si presentino, e che possiate agire nel verso giusto. Quando si comincia ad agire virtuosamente, di solito il passo successivo si manifesta in modo evidente. Con la ripetizione di questo procedimento, aumenterete la vostra autostima e inizierete a sentirvi "competenti a gestire le sfide della vita".
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    Non aspettatevi che vi leggano il pensiero. Se le altre persone fossero in grado di capire da soli che non volete svolgere qualche compito al loro posto, questo gli sarebbe già chiaro. I buoni propositi non eliminano i problemi. Una comunicazione efficace prevede sia un'espressione corretta che una capacità di ascolto adeguata. E' necessario scoprire se l'altra persona conosce i vostri sentimenti, i vostri desideri e le vostre aspettative. E' anche necessario che gli altri abbiano la possibilità di esprimerli a loro volta. Un semplice dialogo può chiarire i malintesi più gravi. E' anche possibile che l'altra persona non abbia desideri coincidenti con i vostri, oppure che (ancora peggio per voi) non gli interessi nulla delle vostre priorità. L'importante è capire come stanno realmente le cose, in modo da affrontare la realtà e non credere in una fantasia lontana dalla situazione concreta. Dovrete sapere come si pongono le altre persone per comportarvi adeguatamente. Anche nel caso che il vostro interlocutore non dia la stessa importanza che date voi all'argomento trattato, vi sarà possibile negoziare una soluzione migliore dell'attuale.
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    Imparate a porre dei limiti efficaci. Ogni qualvolta dite quando vorreste invece dire no, commettete un tradimento verso voi stessi. Siete in grado di imparare a rinunciare gentilmente e rispettosamente alle richieste delle persone. Prima di dire di sì a qualcuno, pensate se volete realmente fare quanto vi sta chiedendo, a come vi sentirete dopo aver svolto quel compito, e a quale sarà il vostro tornaconto. Valutate se vi sentirete bene per il vostro altruismo e sacrificio, o se invece vi sentirete amareggiati per essere stati usati ancora una volta. Pensate a quello che desiderate e siate onesti con le altre persone in modo da evitare contrasti e migliorare i rapporti.
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    Dedicatevi un po' di attenzioni. Consentitevi dei momenti riservati a voi stessi. Se foste in viaggio attraverso un deserto e la benzina stesse per finire, vi fermereste in una stazione di servizio a fare rifornimento, sgranchirvi le gambe, andare al bagno, e forse a bere o mangiare qualcosa. In una parola, vi dedichereste un poco di attenzioni. Sembrerebbe più strano pensare che, in caso che la benzina sia quasi terminata, continuereste a guidare fino ad esaurirla del tutto, per poi camminare sotto il sole per chilometri, evitando gli scorpioni e gli animali selvatici per raggiungere una stazione di servizio, anche sapendo dove si trovi, per poi tornare alla macchina con una tanica di carburante. Ritagliatevi del tempo per la cura di voi stessi. Non potete guidare con il serbatoio vuoto, proprio come la vostra macchina. Ogni giorno, trovate del tempo per dedicare a voi stessi qualche momento di relax e rinvigorimento. Fate un bagno con la schiuma, fate esercizio, scrivete un diario, o fate un'ora di meditazione. Se dedicate con regolarità del tempo a voi stessi, le vostre energie verranno ricaricate e i rapporti con gli altri saranno meno stancanti.
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Suggerimenti

  • Se non trovate la forza di aiutarvi da soli, chiedete ad un amico di darvi una mano nel percorso. Se non potete chiedere aiuto a nessuno, assumete un personal trainer per darvi consiglio, guidarvi e rendervi responsabile delle vostre azioni.
  • Quando agite e affrontate i problemi, aumentate la vostra autostima e fate crescere la vostra fiducia nel fato di poter affrontare anche le conseguenze del cambiamento.
  • Smettete di cercare di essere perfetti. Al contrario, aspirate ad essere migliori di quanto foste ieri. Nessuno è perfetto. Tutti commettono errori. Correggete i vostri errori e andate avanti.
  • Immaginatevi una vita senza alcuna sofferenza: vi sentite improvvisamente non degni di meritare questa vita? Al centro di questa sensazione potrebbe esserci un forte desiderio di rimandare le gratificazioni (fare dei sacrifici subito per avere più gratificazioni dopo). Un buon rimedio per questa sensazione è imparare a cogliere l'attimo.
  • Avete la possibilità di scegliere se concentrarvi sui sacrifici oppure spostare l'attenzione sui risultati positivi.
  • Fate il primo passo. Rendetevi conto che esistono alternative ad una vita dedicata alla sofferenza. Parlatene con un amico fidato che vi sia di supporto, o con un esperto, o ancora con un personal trainer, oppure con il vostro medico, o con il parroco di fiducia.

Fonti

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Categorie: Disturbi Emozionali
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