La nostra sborra

(consiglio la lettura dei post precedenti)

Un giorno successe che Mauri ed io restammo soli; stavamo aspettando il suo arrivo, quando Paolo telefonò dicendo che un imprevisto gli avrebbe impedito di raggiungerci.
Eravamo rimasti da soli un’unica volta ed era stato per poco meno di un’ora.
Scambiammo qualche frase e tutto lasciò presagire che il pomeriggio sarebbe saltato.
Maurizio iniziò ad andare avanti e indietro nel corridoio come se dovesse sbrigare del lavoro; io rimasi seduta sulla poltroncina in attesa di capire il da farsi. Ero un po’ amareggiata perché indossavo il mio primo costume sexy (da cameriera zoccola) e avrei voluto inaugurarlo degnamente.

Nell’occasione precedente, M. si era dimostrato piuttosto deciso. Ma quella era un’altra epoca, non si parlava ancora di scopate. Quindi, riproporre una situazione del genere sarebbe stato abbastanza fuori luogo: quelle iniziative erano decisamente superate.
Così, per tentare di rianimare la situazione, provai a ribadire che era un vero peccato che Paolo non fosse potuto venire, sottintendendo che se ne poteva fare a meno. M. non rispose; evidentemente era scocciato dalla situazione. Qualche minuto dopo, si fermò davanti alla porta dell’ufficio e con aria desolata, mi consigliò, di giocare tranquillamente col dildo e di non badare a lui. Gli risposi, altrettanto desolata, che non mi andava.
Lui si avvicino e si lasciò cadere sulla poltroncina. La situazione sembrava compromessa.
Mi spiegò che non gli andava di scoparmi da solo con me perché gli sarebbe sembrato di amoreggiare e la cosa non gli andava. Capii. Neanche a me andava di flirtare: ci eravamo incontrati sempre e solo per godere. Glielo dissi. Tuttavia aggiunsi che, quando ci eravamo trovati da soli, avevo notato da parte sua un comportamento più sfrontato, più sicuro; gli ricordai di come mi aveva costretta a scoparmi con due dildi e di come mi era piaciuto quando aveva iniziato a fistarmi il culo; magari avremmo potuto approfittare dell’occasione per tentare qualche giochino che non avevamo ancora provato. Conclusi la frase facendo l’occhiolino e lui sorrise. Forse avevo colpito nel segno.
“Sei disposta a tutto…”. Io risposi “Quasi tutto”, ammiccando.
Tirò fuori il cazzo dai pantaloni e inizio a masturbarselo; come facevo solitamente, mi avvicinai con l’intento di succhiarglielo, ma mi fece segno di aspettare; il cazzo gli divenne duro quasi subito; poi si tolse i pantaloni e slip e pochi secondi dopo anche la maglietta; io lo guardai con molta curiosità; si sdraiò nuovamente e allargò le gambe tenendole indietro; solitamente era la posizione che tenevo io quando volevo farmi inculare; riprese a masturbarsi tenendo il cazzo dritto; poi mi disse perentoriamente “vieni a leccarmelo”; io ubbidii e mi inginocchiai tra le sue gambe; appena cominciai a leccargli l’asta mi ordinò “leccami anche il culo”.
Rimasi folgorata: ecco perché mi stava mostrando il culo!
Non l’avevo mai fatto e non ci avevo mai pensato; anzi, in un certo senso, andava contro i miei principi che richiedevano la massima pulizia. Tuttavia ero stata io ad incitarlo e quindi non potevo tirarmi indietro.
Cercai di prendere tempo; iniziai leccandogli le palle; sapevo che la cosa lo eccitava molto; ogni tanto scendevo con la lingua nella zona sotto lo scroto facendogli mugolare un “Dai…” ogni volta. Ad un certo punto l’intimazione divenne più diretta: “Dai… troia! Leccami il culo!”. A quel punto non potei più tirarmi indietro: abbassai la testa e, timidamente, iniziai.
Pensavo avesse un sapore peggiore, invece sapeva per lo più di sudore. Per fortuna Maurizio era poco villoso e quindi, nella zona, non incontrai peli. Iniziai titillandogli il buco con la punta della lingua. Non vedevo il suo buco ma lo sentivo. Non ci volle molto e mi abituai anche al gusto del sudore. Così iniziai a darci dentro in modo più deciso, usando tutta la larghezza della lingua. Trovavo la situazione piuttosto eccitante. Continuando a leccargli il culo gli afferrai il cazzo con una mano e iniziai a fargli una sega. Ogni tanto per prendere fiato, risalivo lungo il cazzo fino a prendergli la cappella in bocca per poi riscendere fino al culo e continuare l’opera. Nel frattempo con l’altra mano gli accarezzavo le cosce e il petto.
Leccare l’ano di un uomo era oscenamente perverso: mi faceva sentire completamente soggiogata al suo desiderio… glielo avrei leccato e succhiato per ore.

Anche a lui piaceva molto. Purtroppo, ad un certo punto, divenne evidente che se avessi continuato sarebbe venuto (non che mi sarebbe dispiaciuto farlo sborrare mentre gli leccavo il culo). Comunque lui decise di alzarsi dicendo che sarebbe toccato a me; mi sfilai la gonnellina e mi sedetti al suo posto, ma sottosopra: le gambe verso l’alto, la schiena accostata allo schienale e la testa appoggiata al sedile; poi mi prendendomi per le caviglie mi chinò le gambe indietro; vedevo sopra di me le cosce avvolte nelle calze a rete e il mio cazzo dondolare a qualche centimetro dalla bocca; in quella posizione le chiappe erano esageratamente aperte; Mauri ne approfittò per ficcarmi il dildo nel culo. Poi avvicino il bacino e mi fece prendere il suo cazzo in bocca.
Giocammo in quella posizione per qualche minuto; poi, a sorpresa, lasciò il dildo: la sua mano scivolò sulle mie palle accarezzandole, per poi prendermi il cazzo e iniziare a masturbarmi. Era la prima volta che mi toccava; ad essere onesti, mi aveva già accarezzata le gambe e le chiappe, ma non era mai andato oltre. Trovai la cosa elettrizzante. Forse troppo: poco dopo gli feci segno che stavo per venire; lui tolse il cazzo dalla mia bocca; mi fece impugnare il suo cazzo con una mano e il mio con l’altra. Toccava a me: iniziai a masturbarlo e a masturbarmi. Le nostre cappelle erano ancora a qualche centimetro dalla mia bocca e iniziai a pregustarmi il finale. Mentre lui mi teneva strette le caviglie, mi tolse una scarpa, si mise la punta del mio piede in bocca. La cosa, evidentemente, lo fece eccitare molto perché, quasi subito, venne; riuscii a dare ancora due colpi e venni anch’io. La mia sborra mi schizzo sulla faccia e nella bocca, mescolandosi alla sua. Nell’ultimo spasmo, quasi soffocandomi, mi ributtò l’intero cazzo in bocca dicendo “Ingoia la nostra sborra, troia!”

PS: uscendo, confessai a Maurizio che avevo trovato eccitante il nostro incontro, pur sottolineando che, per me, l’igiene era fondamentale. Anche Paolo, informato dell’accaduto, pretese di provare il “giochino”. Così, ai normali pompini, saltuariamente fui anche invitata ad affiancare appassionate leccate dei loro buchi del culo.
Ma non prima di un bel bidet…






Usunięto



Opublikowano przez patriziatrv
6 lata/lat temu
Komentarze
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Sto sposatndo il blog su un sito apposta, dove sto aggiungendo vicende nuove e altre cose; lo trovi qui https://patriziatrv.000webhostapp.com
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Racconto eccitante.
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Grazie!!
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sei strafiga!
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mi fa impazzire un pompino e uno anchedue dita nel culo mi vengono i brividi di piacere
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C'avevo pensato :smile:
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grande Patrizia se gli avessi messo un dito nell'ano lo avresti fatto impazzire di piacere racconto superlativo
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Grazie caro! :heart:
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Beata te!! Ah ah ah
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sempre strepitosi, FANTASTICA!!!
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indisciplinata
Arrivo tardi perché sono in ferie, ma vengooooooooo anch'io! Bacioni Giada
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Ah ah ah...! :heart: :heart: :heart:
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redig
Ti adoro Patrizia! Un altro capolavoro. Beato Maurizio. Ogni capitolo è un erezione incontenibile. Sono convinto che tu riusciressti a far vacilare le convinzioni di tanti omofobi che si professano assolutamente etero. Vorrei vedere se di fronte ad una scena del genere non gli sale un bel durello... :wink: baci xxx
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Grazie! Buon Anno anche a te!
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Che fantastica troia sei...Buon 2018!!
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